M. Del Castello e G.A. Lucchetta (a cura di), Papini, Vailati e la “Cultura dell’Anima”, Casa Editrice Carabba, Lanciano, 2011
ISBN: 978-88-6344-205-2 |
Atti
dei Convegni di Studio tenutisi a Chieti nel Maggio 2009 e nel Gennaio 2010. Questo
primo volume raccoglie gli atti di due convegni tenutisi a Chieti, presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia, per celebrare il centenario del debutto della
storica collana "Cultura dell'anima" della Casa Editrice Rocco
Carabba. Sia l'uscita del primo volume nel 1909 che l'intero disegno
dell'opera, sono frutto dell'intensa collaborazione tra Giovanni Papini e
Giovanni Vailati, intellettuali di spicco del primo novecento italiano. Gli
studiosi convenuti in questi convegni testimoniano, con i loro contributi,
che sia da un punto di vista eminentemente culturale che di politica
editoriale il direttore della Collana, Papini, nel consultare il curatore del
primo volume della collana stessa, Vailati, raggiunse una chiarezza di vedute
e una forza di intenti mai dopo più toccati, facendo della collana stessa un
momento di apertura della cultura italiana ai fermenti di rinnovamento che
provenivano da quella europea, e che, per quanto riguarda gli indirizzi
logico-linguistico, epistemologico e psicologico che il pragmatismo subito si
diede, risulteranno una fertile eredità per il pensiero filosofico del
dopoguerra. |
Jole Soldateschi, Il tragico quotidiano. Papini, Palazzeschi, Cassola, Bianciardi, Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2011
ISBN: 9788856401417 |
Il
titolo del volume, che è quello della prima raccolta di racconti di Giovanni
Papini (ai quali è dedicato il saggio di apertura), intende sottolineare
negli autori presi in esame la scelta di rappresentare un mondo
"tragicamente quotidiano" dove risaltino le disarmonie che
sottendono la moderna civiltà borghese. Delle forme e dei generi varianti
della scrittura intorno ai quali si sono esercitati i quattro scrittori,
tutti a vario titolo protagonisti del Novecento, Jole Soldateschi offre una
campionatura, in un arco temporale che va dal 1906 al 1975: dal racconto al
romanzo, dalla comunicazione epistolare alla prova saggistica; dalla
costruzione ordinata alla frantumazione della struttura narrativa; dal timbro
documentario alla venatura espressionista, dal resoconto apparentemente
realistico all'assunzione del fantastico. Ciò che l'indagine aspira a
restituire come tratto unificante di questo variegato repertorio è la
capacità di cogliere i segni di quegli strappi del reale attraverso i quali
sulla pagina si rivela la verità della condizione umana, anche e nonostante
la resistente tensione della scrittura alla falsificazione rassicurante. |
Francesco Fain, Giovanni Papini. Il tutto, il nulla, Firenze Atheneum, Firenze, 2011
ISBN: 9788872553817 |
Proteiforme, sorprendente,
sperimentatore: questo fu Giovanni Papini, uno scrittore difficilmente
catalogabile. ‘Sospetto che Papini sia stato ingiustamente dimenticato’
scrisse Jorge Luis Borges. Francesco Fain, in accordo con tale opinione,
cerca attraverso questo appassionato saggio di riscoprirlo, portando in luce
la sua natura di uomo curioso, religioso e mistico. |
Gloria Manghetti (a cura di), Per Giovanni Papini. Nel 50° anniversario della morte dello scrittore (1956-2006), Società Editrice Fiorentina, Firenze, 2008
ISBN: 978-88-6032-088-9 |
Nel
50° anniversario della morte dello scrittore (1956-2006) Atti
della Tavola Rotonda organizzata dalla
Fondazione Primo Conti e dal Gabinetto G.P. Vieusseux il 6 novembre
2006 a Firenze Nel
50° anniversario della morte di Giovanni Papini (1956-2006), sulla scia delle
numerose pubblicazioni uscite per l'occasione, si è tornati a parlare di uno
degli intellettuali più rappresentativi e discussi del nostro Novecento. |
Antonino Di Giovanni, Il pragmatismo messo in ordine. Giovanni Papini dalla filosofia dilettante al diletto della filosofia, Bonanno, Acireale-Roma, 2008
ISBN-13: 978-88-7796-516-5 Collana: Scaffale del Nuovo Millennio Edizioni Bonanno |
Scrivere
su Papini non è un’impresa facile: qualcuno direbbe che è un’impresa
disperata. Si ha l’impressione di trascurare e lasciar fuori le cose che
contano di più, di tenere in considerazione pagine remote e dimenticare
quelle che meglio riassumono le sue intenzioni. L’ultima pagina appare sempre
la più vera e la più bella e forse perché in tutte alita quel lessico poetico
in grado di meravigliare e catturare il lettore, di avvolgerlo in un climax,
lasciandolo senza fiato. Carlo Bo invitava a spostare l’attenzione sull’uomo,
sull’immagine di grande protagonista a cui il Papini sacrificò tutto il suo
lavoro: voleva essere protagonista, agognava sempre ad un ulteriore sviluppo,
dedicò la sua intera esistenza alla realizzazione di un’opera perfetta, fu
costantemente dilaniato fra la coscienza della situazione reale e l’illusione
di potersi nuovamente reinserire nel gioco, a tratti parlò perfino come un
messia che auspicava di educare le nuove generazioni… probabilmente, per una
serie di errori e scelte nefaste, in ciò fallì. Né profeta, né l’autore dello
scritto perfetto, ma protagonista senz’altro, e protagonista meritevole di
essere restituito al contesto storico-culturale che non lo vide spettatore
passivo, ma "coscienza critica" dei fermenti, delle mode, delle
tendenze e delle varie istanze da cui lo stesso contesto trae la sua
fisionomia. Antonino Di Giovanni è nato a Catania, laureato in Filosofia e specializzato in Storia della Filosofia, ha di recente conseguito un master in Nuove Metodologie didattiche. Collabora con la cattedra di Lingua inglese della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. Ha collaborato con diversi periodici, ha fondato e presiede l'Associazione Culturale e di Promozione Sociale Arte al Cubo Eventi e dirige la collana di poesia Euterpe e la collana di testi/immagini Mille Porte. |
Giorgio Luti, Papini, Soffici e la cultura toscana del primo Novecento, Arezzo, Helicon, 2008
Giorgio Luti, nato a Firenze nel 1926, è
stato allievo di Giuseppe De Robertis e di Lanfranco Caretti. La sua attività
di studioso si è prevalentemente orientata verso la letteratura italiana del
secondo Ottocento e del primo Novecento, nonché verso la storia della cultura
nel periodo tra le due guerre.
Nel 1961 ha
pubblicato Italo
Svevo e altri studi sulla letteratura italiana del primo Novecento
e nel 1964 Narrativa
italiana dell’Otto-Novecento. Nel 1966 sono apparse Cronache
letterarie tra le due guerre e nel 1973 i suoi primi studi
dannunziani raccolti nel volume La cenere dei sogni.
Ha inoltre pubblicato ricerche su Leopardi, Foscolo, Manzoni, Verga, Capuana, Tozzi, Svevo, Ungaretti e su altri autori del Novecento. Tra le opere recenti si ricordano: Introduzione alla letteratura italiana del Novecento (1985), Momenti della cultura fiorentina tra Otto e Novecento (1986), Introduzione alle opere di Federigo Tozzi (1987), Le parole e il tempo. Paragrafi di storia letteraria del Novecento (1988), Firenze e la Toscana dall’Unità al 1970 in Storia e geografia della letteratura italiana (1989), Il Novecento nella Storia letteraria d’Italia (1989-1992), Cronache dei fatti di Toscana (1996), Letteratura e rivoluzioni. Saggi su Alfieri, Foscolo, Leopardi (2002). Muore a Firenze il 9 novembre 2008.
dal sito www.polistampa.com
Gerardo Picardo (a cura di), Destra e Novecento. Itinerari letterari e storie di comunità, Editoriale Pantheon, Roma, 2007
Editoriale Pantheon - Roma |
Il
volume contiene, fra gli altri, il saggio di Enrico Nistri Giovanni
Papini tra titanismo e cristianesimo. Scrive Gennaro Malgieri nella
prefazione al volume: ''Questa antologia è anche un modo per accostarsi al
Novecento in maniera non scontata, originale, perfino seducente. Ed è
difficile negare quel che sostiene Picardo, vale a dire che i testi dei
biografati (scelti tutt'altro che a caso) sono la forza antagonista del
nostro presente: ci soccorrono non solo nel recuperare la nostra identità ma
anche nel fornire un antidoto etico alla signoria del pensiero unico,
impoverito e impoverente''
|
Giona Tuccini, Voce del silenzio, luce sul sentiero. Di altre pagine mistiche tra Italia e Spagna, QuattroVenti, 2008
ISBN
978-88-392-0830-9 Edizioni QuattroVenti Srl - Urbino |
In
questo nuovo libro di Giona Tuccini troviamo in maniera obliqua e
sorprendente molte delle idee elaborate in Spiriti cercanti. Mistica e
santità in Boine e Papini di cui, il presente lavoro, vuole essere il
naturale prosieguo. Con lo sguardo sempre partecipe del letterato e del
filologo, l’autore esamina stavolta le scritture della Tradizione mistica
spagnola che hanno svolto, nell’opera di due grandi poeti primonovecenteschi,
una particolare funzione auto-rivelatrice per la formazione del Sé; ma anche
una complessa azione svecchiante della cultura coeva, còlta – in queste
pagine – nelle sue più mutevoli luci. Per comprendere le tracce della
presenza significativa di Ramon Llull, Juan de la Cruz, Miguel de Molinos e
Ignacio de Loyola nei lavori di Boine e Papini, Tuccini
cerca ora nello spazio della memoria con nuovi viaggi in profondità, ma
scende soprattutto alle sorgive del misticismo, sino a ritrovare nel proprio interno
quei moti che, a distanza di secoli, ispirarono il pensiero pragmatista e
modernista. INDICE |
Giona Tuccini, Spiriti cercanti. Mistica e santità in Boine e Papini, QuattroVenti, 2007
ISBN
88-392-0792-0 Edizioni QuattroVenti Srl - Piazza Rinascimento n.4 - 61029 Urbino Leggi la recensione sul sito www.simmetria.org |
Con
questo libro Giona Tuccini indaga in modo autorevole e familiare le ragioni
della fortuna "dimenticata" di due storici capifila della
letteratura italiana moderna, Giovanni Boine e Giovanni Papini, in aperto
dialogo con i Padri della Chiesa e la tradizione mistica del Rinascimento.
Oggetto di questo studio sono le penetranti considerazioni critiche d'autore
su Juan de la Cruz, Anselmo d'Aosta, Agostino che per Boine e Papini non furono
solamente tre singolari vie a Dio, ma espressione di una incessante ricerca
formale che, obbedendo ad un suo piano interiore, si rinnovava ogni volta
come esercizio del vivere e del credere. Giona
Tuccini (1974) è Dottore di Ricerca in Lingue e Culture del Mediterraneo. Ha
svolto attività di didattica e di ricerca in Letteratura italiana presso
l'ateneo di Firenze "Tor Vergata" e l'Università della Tuscia.
Numerose le pubblicazioni su riviste specializzate italiane e straniere fra
le quali "Zeitschritft fur romanische Philologie" e l'
"Antologia Vieusseux". Su Papini ha pubblicato: Il Pragmatismo di
Gian Falco: Giovanni Papini 1903-1907 in Chronique
Italiennes, N. 7 (3/2005) e
in Critica
Letteraria,
Napoli, anno
XXXIV, fasc. I, n. 130/2006, pp. 93-126 Il traguardo della fede (1919): Giovanni Papini prima
e dopo la conversione in Antologia Vieusseux n. 33
(settembre-dicembre 2005) "Il realismo immaginativo di Ignacio de Loyola nella 'Storia di Cristo' di Papini", in "Filologia Antica e Moderna", Cosenza, anno XV-XVI, nn. 30-31, 2006, pp. 383-397. |
Giuseppe Prezzolini - Ardengo Soffici, Addio a Papini, a cura di Marco Attucci e Luigi Corsetti, Associazione Culturale 'Ardengo Soffici', Poggio a Caiano, 2006
Quaderni Sofficiani - 12 © 2006, pg. 96 € 13,00 |
Nei
decenni seguiti alla morte, la memoria di Papini ha attraversato la cultura
italiana come un fiume carsico, fra rimozioni e dimenticanze; eredità
rifiutata ma inalienabile. Ogni volta che la critica letteraria è tornata ad
occuparsi di lui lo ha fatto con difficoltà, fra cautele e disagi,
privilegiando l'uno o l'altro momento della sua vicenda umana e letteraria, a
seconda delle mode o delle convenienze, consolidando a volte luoghi comuni e
pregiudizi. In verità Papini, come osservava Carlo Bo, è uno che ha
continuato "a dare noia", a provocare i propri saltuari
interlocutori critici. Irriducibile ad ogni appartenenza, nell'Italia
dell'eterne fazioni, è restato un caso: siamo certi che ne sarebbe felice. Oggi,
a cinquant'anni dalla sua morte, sepolte le ideologie onnicomprensive,
svanite le avanguardie e le arcadie del secolo breve, ridotti alla tabula
rasa del nostro quotidiano, aureo, domestico nichilismo, siamo forse pronti
per accogliere nella sua essenza la lezione papiniana e guardare all'autore dell'Uomo
finito e della Storia di Cristo, al poeta di Pane e vino e
delle Schegge come ad uno scrittore quantomai necessario nella sua
folgorante inattualità. Il suo entusiamo, la sua gioventù, la sua capacità di
"forte sentire", di spendersi gratuitamente da vero "amico
degli uomini" ci paiono farmaci improcrastinabili. Con questa pubblicazione s'intende offrir modesto contributo ad una riscoperta di Papini, ripercorrendone, attraverso la penna di Soffici e Prezzolini, l'ultimo anno di vita, fino alla morte esemplare: di cristiano capace di render viva la lettera, di scrittore fedele sino all'ultimo alla forza della parola scritta, come attore che si spegne sulle tavole del palcoscenico (dall'Introduzione). |
Alberto Castaldini , Giovanni Papini. La reazione alla modernità, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2006.
© 2006, pg. 106 € 15,00 |
A
cinquant'anni dalla morte Giovanni Papini, protagonista della prima metà del
Novecento letterario italiano ed europeo, si conferma una figura complessa, contraddittoria,
a tratti geniale. Papini ancora oggi divide i lettori e la critica, impedendo
spesso un giudizio sereno su di sé e la propria opera. Lo scrittore
fiorentino infatti non si limitò ad osservare il mondo che lo circondava, ma
incarnò le luci e le ombre del suo tempo. Si fece così carico, pagando il
prezzo di tale scelta, dei successi e degli errori di una stagione culturale
dibattuta fra tradizione e modernità. I saggi che compongono questo volume
intendono sorreggere questa lettura, fornendo un approccio alla sua opera
letteraria e al suo agire intellettuale (dall'Introduzione). Alberto Castaldini (Verona, 1970) è uno storico e saggista specializzato nello studio dell'età moderna e contemporanea. Docente di Storia dell'Ebraismo all'Università Europea di Roma ha insegnato fra l'altro presso l'Università di Padova e l'Università di Verona; visiting professor all'Università di Bucarest. Giornalista professionista, è stato redattore letterario del "Giorno" di Milano. Attualmente è il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest |
Cosimo Ceccuti (a cura di), Papini e il suo tempo, Le Lettere, Firenze, 2006.
© 2006, pg. 392, € 28,00 |
Vengono
raccolte in questo volume, ampliate e aggiornate, le relazioni al Convegno
Internazionale di Studi su Papini e il suo tempo, svoltosi a Firenze
il 23-24 maggio 2003, promosso dalla Casa Editrice Le Lettere,
dall’Associazione Amici Firenze Arte e dalla Fondazione Spadolini Nuova
Antologia. Gli
interventi ricostruiscono – attraverso il contributo di alcuni fra i più
autorevoli studiosi italiani e stranieri – l’itinerario culturale, politico e
umano di uno dei più grandi scrittori del XX secolo, come lo ha definito il
poeta Mario Luzi. Fedele
ai criteri che hanno ispirato il precedente convegno su Prezzolini e il
suo tempo (i relativi Atti sono stati pubblicati nelle nostre edizioni),
la ricostruzione critica si avvale di documenti e carteggi inediti. Il quadro
d’insieme che scaturisce dalle diverse voci consente di collocare in modo più
esauriente e obiettivo la figura e l’opera di Giovanni Papini nelle diverse
stagioni dalla vita, dagli anni del "Leonardo" alle opere della
piena maturità. Papini poeta, saggista, filosofo. I suoi rapporti con la religione e quelli con l’arte. Le relazioni con i maggiori protagonisti del suo tempo, quali Croce, Prezzolini, Soffici, Amendola, Palazzeschi, Occhini, Spadolini. Autentico punto di riferimento per generazioni di scrittori e di studiosi. |
Aldo Cervo, Giovanni Papini nel Novecento letterario italiano, Edizioni Eva, Venafro 2006.
www.edizionieva.com |
Riscoprire – o forse scoprire – Papini a cinquant’anni dalla morte. Rileggerlo – o leggerlo – affrancati da una critica quasi sempre avversa perché ideologicamente preconcetta o perché condizionata dall’autorevolezza di giudizi negativi di critici-mostri sacri. Riproporre – o proporre – Papini a una nuova generazione di lettori. Il cinquantenario è l’occasione giusta. Ma per Aldo Cervo – come egli stesso ci racconta nell’introduzione al proprio libro appena uscito dalla tipografia "Giovanni Papini nel Novecento letterario italiano" – lo scrittore fiorentino è stato un riferimento costante per il suo esercizio intellettuale fin da quando, studente universitario, s’imbatté per la prima volta in un brano di Papini e rimase affascinato dalla suggestiva prosa e dal personaggio che vi era dietro. La figura di Giovanni Papini, scrittore "poliedrico, irriverente e mordace", per usare tre aggettivi di Cervo, non è mai più uscita dalla sua mente, dalla sua anima, cosí come egli stesso confessa. (continua) Aldo Cervo, è nato nel 1944 a Caiazzo (Caserta) –
dove vive – e insegna italiano e latino in un liceo scientifico. Si
autodefinisce "amico" del Molise. Attratto dagli interessi
letterari, è stato sempre presente nella vita culturale del suo paese, dove
tra l'altro, nel 1970, ha fondato il Premio Letterario "L'Asino
d'oro", di cui si sono avute tre edizioni. Da diversi anni è presidente
dell'Associazione Storica del Caiatino. Ha pubblicato finora: Ipotesi narrative,
(1987),
racconti; Nient'altro che la verità (1991), racconti; Dai De
Angelis ai Cervo (Caiazzo e le sue memorie) (1994), memorie storiche
locali; L'autunno di Montalba (1998), romanzo; Le
"Testimonianze" di Amerigo Iannacone (2000); Cronica delle cose
occorrenti in Caiatia ne' suoi anni '70 (2002); Gli aneddoti del
vescovo (2004), racconti; Carichi pendenti (2005), racconti.
|
Marco Richter, Papini e Soffici. Mezzo secolo di vita italiana (1903-1956), Le Lettere, 2005
"La
Nuova Meridiana, L" |
Papini
e Soffici: due grandi autori che nel secondo Novecento si trovarono relegati in
una posizione di marginalità per la loro adesione – sebbene con molte riserve
– al regime fascista. Oggi è ormai possibile riconsiderare in termini più
pacati quella drammatica stagione della cultura italiana. Ed è proprio in
questo contesto che si colloca il presente volume di Richter, un itinerario
di letture e d’indagini che ripercorrono il dialogo privato, libero e spesso
confidenziale tra i due scrittori, tenuto costantemente vivo dal 1903 al
1956. Mario Richter, professore ordinario di Letteratura francese
all'Università di Padova, è autore di numerose pubblicazioni dedicate
soprattutto ad alcuni snodi fondamentali della poesia moderna (Baudelaire,
Breton e il Surrealismo). Resta estremamente attuale la monografia sulla
formazione francese di Soffici (1969). Dello stesso Soffici ha pubblicato i
carteggi con Prezzolini e Papini. |
Vincenzo Arnone, Papini. Un uomo…infinito, EMP, 2005
Settore: Teologia
e cultura religiosa |
Papini
appartiene a quella categoria di scrittori che non passano inosservati sulla
scena del mondo: ebbe una personalità inquieta e complessa, amante del paradosso
e dei grandi furori, china su se stessa e le sue battaglie culturali.
Scrittore ampiamente autobiografico, dai mille interessi e dai mille volti,
dalla invadenza culturale "straordinaria", arbitro della
letteratura italiana del primo Novecento, dovette subire giudizi, i più
disparati, da critici e lettori che a volte lo esaltavano, altre volte lo
intristivano. Il saggio cerca di leggere l’opera di Papini in una maniera
libera, al di là degli "a priori" favorevoli o contrari; scruta
l’anima di un uomo, di un letterato, di un credente, di un Papini laico e
cattolico, identico nell’ansia di sapere, di fare e di organizzare. Vincenzo Arnone, laureato in lettere presso
l’Università La Sapienza di Roma, insegna tematiche letterarie e sfide
pastorali del Novecento italiano nelle Facoltà teologiche di Palermo e
Firenze. Collabora con varie riviste e settimanali, è scrittore saggista e
autore di teatro. Numerosissime sono le sue pubblicazioni. |
Opere su Papini fra il 2002 e il 2004
Opere su Papini precedenti al 2000