Opere
di Papini in libreria
per
le opere in --> Antologie
Giovanni Papini, Vita di Michelangiolo. Il sogno dell'uomo, Res Gestae, Milano, 2019
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"Questo mio libro si propone di narrare la
vita dell'uomo Michelangiolo, d'indagare, attraverso le vicende, le amicizie,
le inimicizie, le debolezze, le sventure, le ascensioni e le confessioni,
l'animo suo, il suo carattere, il suo spirito." Del Michelangiolo
sublime artista rinascimentale la storia ci ha consegnato innumerevoli
testimonianze, ma cosa s'intravede dell'uomo oltre la perfezione delle sue
opere? Una biografia in equilibrio tra la solidità dei fondamenti storici e
la cordialità della narrazione, in cui trovano finalmente spazio gli
"umani rapporti" di questo titano circondato da amici piacevoli,
mecenati devoti, discepoli fedeli e ingrati, collaboratori oscuri e famosi,
ma anche nemici, invidiosi e traditori. Giovanni Papini, lo scrittore e
polemista più dissacrante della letteratura italiana, si fa "umile
storico di un uomo di genio" per incontrare il maestro del Rinascimento
e una galleria di personaggi a lui legati ma dimenticati dai biografi del
passato. |
Prima edizione: Milano, Garzanti, 1949 Editore: Res Gestae 654
pag. ISBN: 9788866972525 |
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Giovanni Papini, Il crepuscolo dei filosofi, Gog, 2018
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Scritto nel 1906 Il crepuscolo dei
filosofi è un processo
alla filosofia e alle maggiori figure del pensiero
ottocentesco. Strafottente,
volutamente arrogante, Papini compie un massacro, un «pubblico mattatoio» contro le
sue vittime: Kant, «il
filosofo borghese e ordinato», Hegel, «il romantico che
vuole uscire dal romanticismo», Schopenhauer, Comte, «un
messia che ha studiato matematiche», e non risparmia né il«meccanico
disoccupato» Herbert Spencer né
il «novellatore di miti» Friedrich
Nietzsche. Papini riduce le loro «tre o quattro idee» da «gettare via
come carogne» a espressione
della loro vita e dei loro traumi, dei loro sentimenti e delle loro
inadeguatezze. Questo riduttivismo psicologico della
filosofia, imprestato alle teorie di William James, è però anche un invito ad accettare la
profonda contraddittorietà
dell’esistente, a liberarsi dalle inibizioni intellettuali, dei sistemi: licenziare la
filosofia, dimostrarne «tutta la
vanità, l’inutilità e la ridicolaggine», vuol dire perciò agire, entrare spavaldamente
nella vita, nella moltitudine, nel divenire, nel paradosso, mentre il mondo
dell’unità assoluta, disegnato
dai filosofi, non è che «il
regno della calma, del riposo, dell’immobilità, della morte». |
Prima edizione: Milano, Libreria Editrice
Lombarda, 1906 Editore: Gog 159
pag. ISBN: 9788885788091 |
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Giovanni Papini, Maschilità, Ripostes, Giffoni Valle Piana, 2018
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Nel volume Maschilità ripubblicato per la prima volta dopo 103 anni si evince tutta la forza e la grandezza di Papini. Il libro si compone di diversi capitoli su diversi temi, ma come ci dice l'autore stesso nell'entratura c'è un'unità unificatrice il contrapposto tra maschilità e femminilità, tra letteratura-vita virile e letteratura-vita femminile – tra pietra e miele, tra genio e ingegno, tra campagna e città, tra Dante e Petrarca, ma soprattutto vi è la lode al coraggio per la suprema legittimazione del Volere e della Libertà. Recensioni sul sito dell’editore Un articolo
di Gaetanina Sicari Ruffo su www.excursus.org, anno IX, n. 81,
marzo 2017 |
Prima edizione: Firenze, Libreria della
Voce, 1915 Editore: Ripostes 120
pag. ISBN: 9788886819190 |
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Giovanni Papini, Cento pagine di poesia, Pazzini, Villa Verucchio, 2017
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Edizione Pazzini a tiratura limitata e numerata rilegata a mano di 200 esemplari in 12°, su Velata Avorio 4 lati intonsi della cartiera Magnani di Pescia stampata con il carattere Dante Lt disegnato da Giovanni Mardersteig. Copertina a 2 colori con risvolti su tre lati, e con timbro a secco dell’editore. |
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Prima edizione: Firenze, Libreria della
Voce, 1915 Editore: Pazzini Collana: Per Leso Ricordo. Collana di scrittori
inattuali Introduzione di Antonio Prete 124
pag.,
cm 12,5x22 Brossura ISBN: 9788862572668 |
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Giovanni Papini, Gog, La Scuola di Pitagora, Napoli, 2017
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La modernità, per i suoi critici, genera mostri: Gog è uno di questi. Un “cervello” dalla curiosità insaziabile, prodotto di un’America opulenta e barbara, che col suo materialismo sta invadendo l’Europa. Gog fornisce a Papini l’occasione per costruire una galleria di personaggi reali o immaginari sui quali esercitare la sua fantasia visionaria, macabra e surreale. Dietro il suo sorriso ironico e beffardo affiora la convinzione, comune a non pochi intellettuali europei degli anni Venti e Trenta del Novecento, che la catastrofe della Grande Guerra, annuncio di nuove future apocalissi, abbia smentito tutte le illusioni del progresso e riportato il caos in un mondo che ha perso di vista i suoi valori più autentici. È ancora possibile una via di uscita? |
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Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1931 Editore: La Scuola di
Pitagora Collana: Le veglie di Attico Introduzione
di Anna
Scarantino a cura di Fabio Pastorelli 324
pag.,
cm 14x21 Brossura ISBN: 978-88-6542-593-0 |
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Giovanni Papini, Cento pagine di poesia, Arbor Sapientiae, Roma, 2016
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Nel 1915, a trentaquattro anni, Giovanni Papini pubblica le sue prose poetiche con il titolo Cento pagine di poesia. È l’anno dell’entrata in guerra dell’Italia, a cui l’autore si dichiara favorevole, ma anche l’anno della chiusura de «Lacerba», fondata con Ardengo Soffici il 1º gennaio 1913. Un periodo di forti cambiamenti e, per Papini, anche di profondi travagli spirituali, che approderanno nel 1921 alla conversione religiosa. Un po’ schivo nello scrivere poesia (le raccolte poetiche papiniane sono soltanto due: Opera prima e Pane e vino) quasi seccato del fatto che la critica gli riconosca un valore più alto come poeta che come scrittore ed intellettuale, Papini esordisce: «vogliono che sia soltanto poeta. E allora ecco un po’ di poesia». Con una struttura compositiva armonica, suddivisa in tre sezioni: proprietà, confidenze e partecipazioni, ciascuna delle quali articolata con rimandi intuitivi in sei tematiche, per un totale di diciotto componimenti, l’autore ci offre lo spettro completo di sensazioni “dentro” e “fuori” di sé. Oggi questo piccolo libricino di 100 pagine di prosa lirica papiniana, da gustare come un bicchiere di buon vino – per utilizzare la stessa metafora dell’autore – è stato “immeritatamente dimenticato”. Si ripropone in questa edizione il testo della editio princeps (100 Pagine di Poesia, Libreria della Voce, Firenze 1915), con una veste grafica rinnovata e con la speranza di coinvolgere nella “degustazione” anche i nuovi lettori: «Prendete e bevete: non ho di meglio in cantina !» (G. Papini). |
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Prima edizione: Firenze, Libreria della
Voce, 1915 Editore: Arbor Sapientiae Collana: Damnatio Memoriae a
cura di Ginevra Latini 138
pag.,
In 8°, Brossura ISBN: 978-88-97805-93-9 |
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Giovanni Papini, L'Altra Metà. Saggio di filosofia mefistofelica, La Scuola di Pitagora, Napoli, 2016
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Nel 1911, qualche anno dopo aver detto addio alla
filosofia con Il
Crepuscolo dei filosofi, Giovanni
Papini pare farvi ritorno operando un'inversione di tendenza e
pubblicando L'Altra
Metà. Saggio di filosofia mefistofelica. Ma questa volta si tratta, come indica il sottotitolo, di una
filosofia paradossale, che prende le parti del diavolo al fine di risvegliare
e illuminare. Ogni cosa vive del suo contrario; ogni cosa richiama la sua altra metà. Occorre un Mefistofele perché possa esserci un Faust, come occorre svelare il male per conoscere il bene. |
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Prima edizione: Ancona, Puccini, 1911 Editore: La Scuola di
Pitagora Collana: Pietas literaria a cura di Fabio Pastorelli 221
pag.,
cm 15,5x20 Brossura ISBN: 978-88-6542-491-9 |
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Giovanni Papini, Dante vivo, La Scuola di Pitagora, Napoli, 2016
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Dio conceda che un po' del mio affetto
per lui si trasmetta anche a coloro che leggeranno queste pagine. Negli anni in cui Papini scrive il secondo conflitto mondiale non era all'orizzonte, ma il timore per la pace in bilico era di certo sentito. Ai suoi occhi di convertito ed ex interventista la pace può essere garantita soltanto dalla restaurazione di un Impero, non nel senso dantesco, ma nel senso di un «organismo molteplice, retto da una legge unica, da una medesima autorità »: tale impero dovrebbe mettere fine alle mai sopite rivalità fra gli Stati. Nel 1933 Papini, sulle orme del suo grande concittadino eletto a guida spirituale del proprio secolo, auspica l'unità politica almeno dell'Europa. Quattro anni dopo, nel 1937, si farà promotore in un celebre discorso per l'appunto di un'Europa unita. Recensioni: |
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Prima edizione: Firenze, Libreria
editrice Fiorentina, 1933 Editore: La Scuola di
Pitagora Collana: Pietas literaria Postfazione di Sandro Gentili 350
pag.,
cm 15,5x20 Brossura ISBN: 978-88-6542-208-3 |
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Giovanni Papini, Un uomo finito, Mondadori, Milano, 2016
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Un’infanzia solitaria e pensosa; un’adolescenza
di sogni tormentosi, illuminata dalle letture; e una giovinezza
rivoluzionaria, tra battaglie, giornali, illusioni e disillusioni. Un uomo finito (1913) è il romanzo-autobiografia intellettuale nel
quale Papini racconta i primi trent’anni di vita di un giovane «nato con la
malattia della grandezza». Affascinato da Bergson e
dal titanismo di Nietzsche, lo spirito inquieto e geniale dell’autore, alla
perenne ricerca della verità, rivive in un racconto sincero animato da una
prosa ricca e brillante, con accenti di profonda poesia. Un’opera
imprescindibile per cogliere la temperatura ideale, l’entusiasmo e la
delusione della generazione di intellettuali che inaugura il Novecento. Recensioni sul sito dell’editore |
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Prima edizione: Firenze, Libreria della
Voce, 1913 Editore: Mondadori Collana: Oscar Moderni Introduzione
di Marco
Corsi 294
pag.,
cm 12,7x19,7 Brossura ISBN: 9788804661580 |
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Giovanni Papini, Contro Roma, Elliot, Roma, 2015
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La sera del 21
febbraio del 1913, su invito di Marinetti, Giovanni Papini salì sul palco del
Teatro Costanzi di Roma per leggere in pubblico il
suo Contro Roma (il cui titolo completo era Contro Roma e contro Benedetto
Croce). Il testo era composto da tre parti: la prima contro la capitale - che
riuniva il suo pensiero espresso nella rivista "Critica e azione"
nel febbraio del 1908 e gli articoli scritti per la "Voce" tra il
1908 e il 1909; la seconda contro i "cristianucci"
- una rielaborazione degli articoli apparsi su "Leonardo" e le
considerazioni contenute nelle "Memorie d'Iddio" (1911) e
nell'"Altra metà" (1912); l'ultima contro Benedetto Croce. Tra le
grida e le proteste del pubblico, Papini espose fino alla fine il suo atto
d'accusa contro "L'urbe di tutte le rettoriche",
"brigantesca e saccheggiatrice", una città povera d'ingegno e
capacità artistiche, nella quale la presenza della sede papale e delle
accademie osteggiava ogni fermento originale e innovativo. Un documento
d'importanza storica e sociale, un attacco alla casta dell'epoca, che i
problemi e le polemiche dell'oggi rendono estremamente attuale. Una recensione
di Daniele Poto: Papini è un
dinamitardo e le sue accuse non sparano a salve |
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Prima edizione: Edizioni di Lacerba, Firenze, 1913 Editore: Elliot Collana: Maestri Introduzione
di Raffaele
La Capria 41
pag.,
Brossura ISBN: 978-8861928435 |
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Giovanni Papini, Soliloqui di Betlemme, EDB, Bologna, 2016 (ultima ristampa 2018)
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In nove quadri sulla Natività pubblicati nel 1935
sulla "Lettura" del "Corriere della Sera", Papini
immagina la notte di Natale attraverso i pensieri del locandiere, del padrone
della stalla, del pastore «rimasto addietro», delle pecore lasciate sole,
della levatrice, del topo nel muro, del bove, del passerotto sul tetto e
dell’asino. Uno sguardo originale e insolito su un «presepio sconnesso» nella
notte più sorprendente del mondo cristiano. Sommario Il locandiere. Il padrone della
stalla. Il pastore rimasto addietro. Le pecore lasciate
sole. La levatrice. Il topo nel muro. Il bove. Il
passerotto sul tetto. L’asino. Nota di lettura. Uno scrittore sulla
via di Betlemme (Franco Ferrarotti) Recensioni sul sito dell’editore Un articolo
di Gaetanina Sicari Ruffo su www.excursus.org, anno
IX, n. 81, marzo 2017 |
Editore: EDB Collana: Lampi d’autore Nota di lettura
di Franco Ferrarotti 56
pag.,
cm 10,2x16,5 Brossura con bandelle ISBN: 9788810567326 |
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Giovanni Papini – Domenico Giuliotti, Dizionario dell’Omo salvatico, Il Cerchio, Rimini, 2012
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Tra
le avanguardie letterarie del primo '900, l'area della Toscana brilla per la
fecondità degli ingegni e l'elevatissimo livello letterario. Questo testo,
negli intendimenti dei suoi Autori, doveva essere una Contro-Enciclopedia della
cultura, del pensiero e della letteratura europea, ispirata ad un
Cattolicesimo intransigente, strapaesano, lontano da tutte le ideologie della
modernità, orgoglioso della propria identità e della propria tradizione.
Questo colossale sforzo giunse solamente a editare il primo volume, questo
che viene ristampato, limitato alle lettere A-B, e i motivi dell'interruzione
del progetto sono ben spiegati nella Prefazione di Mario
Bernardi Guardi; ma la provocatoria fecondità di questo Dizionario non
ne viene sminuita, anzi. Un monumento della letteratura italiana del primo
'900 finalmente ancora disponibile! Alcuni esempi: ABBASSO - Una delle tre parole (le altre due sono: Evviva e Morte)
che formano tutto il vocabolario della folla. ACCIUGHE - Senza testa e tutte pigiate simmetricamente in un
bariglione. Perfetto simbolo dell'ideale socialista. BIBLIOFILIA - Vizio utile nelle persone superiormente
intelligenti, perché, dopo un certo tempo, conduce alla bibliofobia. Indice del Volume: - Prefazione di Mario Bernardi Guardi - Dedica ai Mani onorati ed Onorandi - Dodici avvisi dell'Omo Salvatico - Dizionario dell'Omo Salvatico |
Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1923 Editore: Il Cerchio Collana: Gli archi Prefazione di Mario Bernardi Guardi 368 pag., cm 16,5x24, Brossura ISBN: 9788884742926 |
Giovanni Papini, Un uomo finito, Leonardo da Vinci, Roma, 2011
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Giovanni Papini (1881−1956)
cominciò a scrivere Un
uomo finito nel 1908, quando aveva ventisette anni e da poco
si era conclusa l’esperienza del Leonardo,
la sua battagliera rivista letteraria. Aveva già pubblicato Il crepuscolo dei filosofi e
le raccolte di racconti fantastici Il tragico quotidiano (1906)
e Il pilota cieco (1907)
che gli avevano dato vasta notorietà. In una lettera di Papini all’amico pittore
Ardengo Soffici si legge: «Ho cominciato ieri una specie di romanzo tratto
dalla mia vita, e sento d’esser cosi pieno di cose e di ricordi poetici che
verrà certo una bella cosa». Di questo
progetto parla più volte anche all’amico filosofo Giuseppe Prezzolini,
dicendogli in una lettera: «Ho già cominciato una specie di autobiografia
ideale, tipo Wilhelm Meister, che esporrà i
resultati migliori delle mie diverse esperienze». In un’altra occasione gli
dice «Sarebbe la storia interna e tragica di un’anima che ha sognato grandi
cose e che si ritira e rinunzia per il riconoscimento della propria debolezza
e per l’ostilità e bassezza degli uomini. Sarà fatto di ricordi, di sfoghi,
di lirica ecc. Non dirò che sia proprio autobiografico, ma certo ci sarà molto
di me e della mia anima». La lettura di questo libro, pubblicato nel 1913,
serve a comprendere come lo scrittore toscano, dopo aver lucidamente
criticato le varie proposte filosofiche che la cultura occidentale tra
Ottocento e Novecento gli avevano prospettato, abbia potuto trovare
nella rivelazione cristiana quella verità esistenziale assoluta che aveva
sempre sinceramente cercato. (1906) «In Un
uomo finito la ricerca soteriologia conduce a una impasse. Una notevole
distanza separa il narratore dal Dio cristiano. Gli accenni al Vangelo, alla
fede e alla mistica cristiana sono per il momento incasellati in un armadio
culturale. Otto anni più tardi, dopo l’esperienza traumatica della Prima
Guerra mondiale, la Storia
di Cristo (1921) rappresenterà il seguito logico, per nulla
previsto, e tanto meno programmato, di Un uomo finito. Per sua esplicita
ammissione, dopo la storia di un uomo che volle essere Dio, Papini scriverà
la storia di un Dio che si è fatto uomo per amore verso gli uomini» (dall’Introduzione critica di
François Livi).
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Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1913 Editore: Leonardo da Vinci Collana: La filosofia nella letteratura Introduzione di
François Livi 368
pag. ISBN: 978-88-88926-38-4 |
Giovanni Papini, Il libraio inverosimile, Edizioni Henry Beyle, Milano, 2010
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Il racconto, la storia di
un libraio che nella sua esistenza non vende un solo libro, è tratto da Figure
Umane, Vallecchi, Firenze, 1940. Il volume è stato stampato su carta Zerkall-Bütten,
carattere Garamond Monotype corpo 12 presso la tipografia Campi. di Quinto
De' Stampi, Rozzano in 575 copie. Per questa edizione Sandro Martini ha inciso tre lastre
(acquaforte-acquatinta, acquaforte, vernice molle) tirate su
torchio a mano da Giancarlo Sardella su carta Zerkall-Bütten
e Hahnmuhle in due diversi formati (mm. 520 per 198
e mm. 390 per 190). La tiratura è costituita da 122 esemplari, più dieci
prove d'autore fuori commercio, tutte le opere sono firmate e numerate
dall'artista. |
Titolo originale: Il libraio inverosimile in Figure umane, 1940 Editore: Henry Beyle Collana: Piccola biblioteca oggetti letterari 24 pag., cm 13.5x19.5, Brossura ISBN: 8890488700 |
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Giovanni Papini, Sant’Agostino, Cantagalli, Siena, 2010
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Riuscire a far leggere la vita
di un santo, per di più filosofo quale Agostino, come un saggio biografico
che avvince, non stanca e, al tempo stesso, comunicarne pensiero,
spiritualità, riflessione teologica, è il miracolo che riesce a fare questo
libro. Il segreto di Papini sta nel ''taglio'' dato all'argomento, cui si
unisce la capacità narrativa, l'attualizzazione della materia che fa sentire
nell'oggi l'opera del protagonista, la partecipazione appassionata alla sua
vita di peccatore, di convertito e finalmente di pellegrino in viaggio verso
l'Assoluto. |
Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1931 Editore: Cantagalli Collana: Classici cristiani. Nuova serie Prefazione
di Carlo Lapucci 256
pag., cm 12,5x21, Brossura ISBN: 8882725367 |
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Giovanni Papini, Polemiche religiose (1908-1914), Carabba, Lanciano, 2009
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Una prefazione precede otto
articoli già apparsi in giornali e riviste (tra parentesi è indicata la data
posta in calce a ciascun articolo)
"Il primo è consacrato a combattere coloro che fanno della
religione un grado inferiore della filosofia. Gli altri tre che seguono,
invece, sono informativi: uno sulla concezione che si fanno del demonio i
mussulmani; l'altro sulle questioni relative all'esistenza di Cristo
sollevate da un famoso libro dello Smith; il terzo sulle fantasie mistiche e
metafisiche di Fechner intorno agli angeli.
L'ultimo gruppo è il più omogeneo: esso rappresenta una serie di polemiche
contro i tentativi di creare una riforma razionalista del cristianesimo;
contro le mode letterarie del ritorno al cattolicismo; contro l'ipocrisia
degli pseudo cattolici; contro la superficiale e confusa filosofia
pontificia" (dalla Prefazione). Non sembrerà, spero, atto buffo d’orgoglio pubblicare un volume mio in una collezione da me diretta. Dopo nove anni che scelgo le opere altrui mi son accorto di avere scritto anch’io qualcosa che può entrare senza difficoltà nella “Cultura dell’anima”. (G. Papini) |
Prima edizione: Lanciano, Carabba, 1917 Editore: Carabba Collana: Cultura dell'Anima Riproduzione anastatica 140 pag., cm 12,5x21, Brossura ISBN: 978-88-6344-052-2 |
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Giovanni Papini, Opera Prima, Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2008
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La
presente edizione di Opera prima. Venti poesie in rima e venti
ragioni in prosa riproduce esattamente l'editio
princeps, apparsa a Firenze per i tipi della
Libreria della Voce nel 1917, ristampata, senza modifiche, dallo stesso
editore nel 1918, e quindi da Vallecchi nel
1921(...). La
prima edizione uscì in una tiratura di cinquecento copie numerate, più
"una trentina senza numero, fuori commercio, per i critici" (...).
Così Papini aveva scritto a Vallecchi, dopo aver
ricevuto le prime copie della raccolta: "Il volume si presenta
benissimo. La copertina non è proprio come l'immaginavo ma l'interno è
magnifico di ricca semplicità e, per quel che ho potuto vedere, non ci sono
errori di stampa" (...). dalla Nota sul Testo Poesia nuova, poesia sua, poesia dolorosa e profonda (Marino Moretti) |
Prima edizione: Firenze, Libreria della Voce, 1917 Editore: San Marco dei Giustiniani Collana: La Biblioteca Ritrovata a
cura di Raoul Bruni 104
pag., cm 15x21 Brossura con sovraccoperta ISBN: 978-8874942176 |
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Giovanni Papini, 24 Cervelli, Edizioni dell'Altana, Roma, 2007
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Si può dire che questi 24
cervelli, del 1912, siano la prova generale per le Stroncature del 1916. 24
personaggi, anzi, 24 menti, pensieri, aspirazioni, successi e fallimenti
esaminati da un cervello, quello di Papini, che riesce a sovrastare tutti.
Riesce a penetrare, a giudicare, a comprendere, a interpretare con una
lucidità impressionante, una "modernità" d'intuizione Dante,
Leonardo, Dostoievskji, Buddha, Nietzsche, Vico,
Whitman, i filosofi... e altri meno noti, iniziando dal meno noto di tutti:
appunto dall'Ignoto a cui dedica l'apertura di questa galleria di individui
del passato e del presente dell'autore. Nomi che hanno fatto la storia
dell'arte, della letteratura, della speculazione e altri nomi ora
dimenticati. Ma tutti vivisezionati con quell'acuta dissacrante genialità che
fa di questi "ritratti" (a volte benevoli, spesso sarcastici)
profili vivi, appassionanti. Con un acume addirittura terrificante Papini
ribalta convinzioni, aggiunge novità. Chi credeva di sapere dovrà
confrontarsi con lui. Ecco in ordine di apparizione i 24 cervelli: IGNOTO, BUDDHA,
DANTE, LEONARDO, ALBERTI, LINATI, LOCKE, BERKELEY, SPENCER, SCHILLER, HEGEL, NIETZSCHE,
EUCKEN, MICHELSTAEDTER, VICO, ARDIGÒ, FERRI, VAILATI, FARINELLI, REGALIA,
BERGSON, WHITMAN, TOLSTOI, DOSTOJEVSKI. La presente edizione riproduce fedelmente
la quarta edizione pubblicata nel 1918 dallo Studio Editoriale Lombardo. |
Prima edizione: Ancona, Puccini, 1911 Editore: Edizioni dell’Altana Collana: La veranda Postfazione
di Giulio
Cattaneo 344 pag., cm 15x21 Brossura ISBN:
9788886772402 |
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Giovanni Papini, Le felicità dell'infelice. Le ultime "schegge", Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2006
Giovanni Papini, Il non finito. Diario 1900 e scritti inediti giovanili, Le Lettere, Firenze, 2005
Giovanni Papini, Discorso di Roma. Contro Roma e contro Benedetto Croce, a cura di Ermanno Paccagnini, Biblioteca di via Senato, Milano, 2004
Leonardo. Rivista d'idee, Vallecchi, Firenze, 2003
Lacerba 1913-1915, Vallecchi, Firenze, 2001
Giovanni Papini, Il sacco dell'orco, Scheiwiller, Milano, 2000
Giovanni Papini – Domenico Giuliotti, Umilissime Scuse, Marietti, Bologna, 2000
Giovanni Papini, Gli imbecilli, Stampa alternativa, Viterbo, 2000
Giovanni Papini, I testimoni della Passione, Marietti, Bologna, 1997
Giovanni Papini - Pietro Pancrazi, Poeti d'oggi (1900-1920), Crocetti, Milano, 1996
Giovanni Papini, Chiudiamo le scuole!, Luni, Milano, 1996
Giovanni Papini, Gog, Giunti, Firenze, 1995
Giovanni Papini, Passato remoto 1885-1914, Ponte alle Grazie, Firenze, 1994
Giovanni Papini, Un uomo finito, Ponte alle Grazie, Firenze, 1994
Giovanni
Papini, Le disgrazie del
libro in Italia, Stampa alternativa, Viterbo, 1993
Giovanni Papini, Strane Storie, Sellerio, Palermo, 1992
Giovanni Papini, Chiudiamo le scuole, Stampa alternativa, Viterbo, 1992
Giovanni Papini, Opere, Mondadori, Milano, 1977
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