Opere di Papini in libreria

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Giovanni Papini,  Vita di Michelangiolo. Il sogno dell'uomo, Res Gestae, Milano, 2019

"Questo mio libro si propone di narrare la vita dell'uomo Michelangiolo, d'indagare, attraverso le vicende, le amicizie, le inimicizie, le debolezze, le sventure, le ascensioni e le confessioni, l'animo suo, il suo carattere, il suo spirito." Del Michelangiolo sublime artista rinascimentale la storia ci ha consegnato innumerevoli testimonianze, ma cosa s'intravede dell'uomo oltre la perfezione delle sue opere? Una biografia in equilibrio tra la solidità dei fondamenti storici e la cordialità della narrazione, in cui trovano finalmente spazio gli "umani rapporti" di questo titano circondato da amici piacevoli, mecenati devoti, discepoli fedeli e ingrati, collaboratori oscuri e famosi, ma anche nemici, invidiosi e traditori. Giovanni Papini, lo scrittore e polemista più dissacrante della letteratura italiana, si fa "umile storico di un uomo di genio" per incontrare il maestro del Rinascimento e una galleria di personaggi a lui legati ma dimenticati dai biografi del passato.

Prima edizione: Milano, Garzanti, 1949

Editore: Res Gestae

654 pag.

ISBN: 9788866972525

 

Giovanni Papini,  Il crepuscolo dei filosofi, Gog, 2018

Scritto nel 1906 Il crepuscolo dei filosofi è un processo alla filosofia e alle maggiori figure del pensiero ottocentesco. Strafottente, volutamente arrogante, Papini compie un massacro, un «pubblico mattatoio» contro le sue vittime: Kant, «il filosofo borghese e ordinato», Hegel, «il romantico che vuole uscire dal romanticismo», SchopenhauerComte, «un messia che ha studiato matematiche», e non risparmia né il«meccanico disoccupato» Herbert Spencer né il «novellatore di miti» Friedrich Nietzsche. Papini riduce le loro «tre o quattro idee» da «gettare via come carogne» a espressione della loro vita e dei loro traumi, dei loro sentimenti e delle loro inadeguatezze. Questo riduttivismo psicologico della filosofia, imprestato alle teorie di William James, è però anche un invito ad accettare la profonda contraddittorietà dell’esistente, a liberarsi dalle inibizioni intellettuali, dei sistemi: licenziare la filosofia, dimostrarne «tutta la vanità, l’inutilità e la ridicolaggine», vuol dire perciò agire, entrare spavaldamente nella vita, nella moltitudine, nel divenire, nel paradosso, mentre il mondo dell’unità assoluta, disegnato dai filosofi, non è che «il regno della calma, del riposo, dell’immobilità, della morte».

Prima edizione: Milano, Libreria Editrice Lombarda, 1906

Editore: Gog

159 pag.

ISBN: 9788885788091

 

Giovanni Papini,  Maschilità, Ripostes, Giffoni Valle Piana, 2018

Nel volume Maschilità ripubblicato per la prima volta dopo 103 anni si evince tutta la forza e la grandezza di Papini. Il libro si compone di diversi capitoli su diversi temi, ma come ci dice l'autore stesso nell'entratura c'è un'unità unificatrice il contrapposto tra maschilità e femminilità, tra letteratura-vita virile e letteratura-vita femminile – tra pietra e miele, tra genio e ingegno, tra campagna e città, tra Dante e Petrarca, ma soprattutto vi è la lode al coraggio per la suprema legittimazione del Volere e della Libertà.

Recensioni sul sito dell’editore

Un articolo di Gaetanina Sicari Ruffo su www.excursus.org, anno IX, n. 81, marzo 2017

Prima edizione: Firenze, Libreria della Voce, 1915

Editore: Ripostes

120 pag.

ISBN: 9788886819190

 

Giovanni Papini, Cento pagine di poesia, Pazzini, Villa Verucchio, 2017

Edizione Pazzini a tiratura limitata e numerata rilegata a mano di 200 esemplari in 12°, su Velata Avorio 4 lati intonsi della cartiera Magnani di Pescia stampata con il carattere Dante Lt disegnato da Giovanni Mardersteig. Copertina a 2 colori con risvolti su tre lati, e con timbro a secco dell’editore.

 

Prima edizione: Firenze, Libreria della Voce, 1915

Editore: Pazzini

Collana: Per Leso Ricordo. Collana di scrittori inattuali

Introduzione di Antonio Prete

124 pag., cm 12,5x22 Brossura

ISBN: 9788862572668

 

 

 

 

Giovanni Papini, Gog, La Scuola di Pitagora, Napoli, 2017

La modernità, per i suoi critici, genera mostri: Gog è uno di questi. Un “cervello” dalla curiosità insaziabile, prodotto di un’America opulenta e barbara, che col suo materialismo sta invadendo l’Europa. Gog fornisce a Papini l’occasione per costruire una galleria di personaggi reali o immaginari sui quali esercitare la sua fantasia visionaria, macabra e surreale. Dietro il suo sorriso ironico e beffardo affiora la convinzione, comune a non pochi intellettuali europei degli anni Venti e Trenta del Novecento, che la catastrofe della Grande Guerra, annuncio di nuove future apocalissi, abbia smentito tutte le illusioni del progresso e riportato il caos in un mondo che ha perso di vista i suoi valori più autentici. È ancora possibile una via di uscita?

 

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1931

Editore: La Scuola di Pitagora

Collana: Le veglie di Attico

Introduzione di Anna Scarantino

a cura di Fabio Pastorelli

324 pag., cm 14x21 Brossura

ISBN: 978-88-6542-593-0

 

 

 

 

Giovanni Papini, Cento pagine di poesia, Arbor Sapientiae, Roma, 2016

Nel 1915, a trentaquattro anni, Giovanni Papini pubblica le sue prose poetiche con il titolo Cento pagine di poesia. È l’anno dell’entrata in guerra dell’Italia, a cui l’autore si dichiara favorevole, ma anche l’anno della chiusura de «Lacerba», fondata con Ardengo Soffici il 1º gennaio 1913. Un periodo di forti cambiamenti e, per Papini, anche di profondi travagli spirituali, che approderanno nel 1921 alla conversione religiosa. Un po’ schivo nello scrivere poesia (le raccolte poetiche papiniane sono soltanto due: Opera prima e Pane e vino) quasi seccato del fatto che la critica gli riconosca un valore più alto come poeta che come scrittore ed intellettuale, Papini esordisce: «vogliono che sia soltanto poeta. E allora ecco un po’ di poesia». Con una struttura compositiva armonica, suddivisa in tre sezioni: proprietà, confidenze e partecipazioni, ciascuna delle quali articolata con rimandi intuitivi in sei tematiche, per un totale di diciotto componimenti, l’autore ci offre lo spettro completo di sensazioni “dentro” e “fuori” di sé. Oggi questo piccolo libricino di 100 pagine di prosa lirica papiniana, da gustare come un bicchiere di buon vino – per utilizzare la stessa metafora dell’autore – è stato “immeritatamente dimenticato”. Si ripropone in questa edizione il testo della editio princeps (100 Pagine di Poesia, Libreria della Voce, Firenze 1915), con una veste grafica rinnovata e con la speranza di coinvolgere nella “degustazione” anche i nuovi lettori: «Prendete e bevete: non ho di meglio in cantina !» (G. Papini).

 

Prima edizione: Firenze, Libreria della Voce, 1915

Editore: Arbor Sapientiae

Collana: Damnatio Memoriae

a cura di Ginevra Latini

138 pag., In 8°, Brossura

ISBN: 978-88-97805-93-9

 

 

 

 

Giovanni Papini, L'Altra Metà. Saggio di filosofia mefistofelica, La Scuola di Pitagora, Napoli, 2016

Nel 1911, qualche anno dopo aver detto addio alla filosofia con Il Crepuscolo dei filosofi, Giovanni Papini pare farvi ritorno operando un'inversione di tendenza e pubblicando L'Altra Metà. Saggio di filosofia mefistofelica. Ma questa volta si tratta, come indica il sottotitolo, di una filosofia paradossale, che prende le parti del diavolo al fine di risvegliare e illuminare.

Ogni cosa vive del suo contrario; ogni cosa richiama la sua altra metà. Occorre un Mefistofele perché possa esserci un Faust, come occorre svelare il male per conoscere il bene.

 

Prima edizione: Ancona, Puccini, 1911

Editore: La Scuola di Pitagora

Collana: Pietas literaria

a cura di Fabio Pastorelli

221 pag., cm 15,5x20 Brossura

ISBN: 978-88-6542-491-9

 

 

 

 

Giovanni Papini, Dante vivo, La Scuola di Pitagora, Napoli, 2016

Dio conceda che un po' del mio affetto per lui si trasmetta anche a coloro che leggeranno queste pagine.

Pochi anni dopo la firma dei Patti Lateranensi, il convertito Papini dà  alle stampe un libro sul più illustre dei fiorentini, «più moderno di tanti moderni, più vivo di tanti morti che si credon vivi». A settecento anni dalla morte, Papini trova che le aspirazioni e le speranze di Dante sono le medesime dei cattolici moderni del ventesimo secolo: una Chiesa non implicata nella politica e negli affari, ma impegnata ad insegnare «agli uomini ad essere perfetti sì da meritare la pace sulla terra e la beatitudine in cielo». Chiesa e Impero debbono cooperare per «il trionfo della pace».

Negli anni in cui Papini scrive il secondo conflitto mondiale non era all'orizzonte, ma il timore per la pace in bilico era di certo sentito. Ai suoi occhi di convertito ed ex interventista la pace può essere garantita soltanto dalla restaurazione di un Impero, non nel senso dantesco, ma nel senso di un «organismo molteplice, retto da una legge unica, da una medesima autorità »: tale impero dovrebbe mettere fine alle mai sopite rivalità  fra gli Stati. Nel 1933 Papini, sulle orme del suo grande concittadino eletto a guida spirituale del proprio secolo, auspica l'unità  politica almeno dell'Europa. Quattro anni dopo, nel 1937, si farà  promotore in un celebre discorso per l'appunto di un'Europa unita.

 

Recensioni:
La lettura, Corriere della sera, 26 marzo 2017

 

Prima edizione: Firenze, Libreria editrice Fiorentina, 1933

Editore: La Scuola di Pitagora

Collana: Pietas literaria

Postfazione di Sandro Gentili

350 pag., cm 15,5x20 Brossura

ISBN: 978-88-6542-208-3

 

 

 

 

Giovanni Papini, Un uomo finito, Mondadori, Milano, 2016

Un’infanzia solitaria e pensosa; un’adolescenza di sogni tormentosi, illuminata dalle letture; e una giovinezza rivoluzionaria, tra battaglie, giornali, illusioni e disillusioni. Un uomo finito (1913) è il romanzo-autobiografia intellettuale nel quale Papini racconta i primi trent’anni di vita di un giovane «nato con la malattia della grandezza». Affascinato da Bergson e dal titanismo di Nietzsche, lo spirito inquieto e geniale dell’autore, alla perenne ricerca della verità, rivive in un racconto sincero animato da una prosa ricca e brillante, con accenti di profonda poesia. Un’opera imprescindibile per cogliere la temperatura ideale, l’entusiasmo e la delusione della generazione di intellettuali che inaugura il Novecento.

Recensioni sul sito dell’editore

 

Prima edizione: Firenze, Libreria della Voce, 1913

Editore: Mondadori

Collana: Oscar Moderni

Introduzione di Marco Corsi

294 pag., cm 12,7x19,7 Brossura

ISBN: 9788804661580

 

 

 

 

Giovanni Papini, Contro Roma, Elliot, Roma, 2015

La sera del 21 febbraio del 1913, su invito di Marinetti, Giovanni Papini salì sul palco del Teatro Costanzi di Roma per leggere in pubblico il suo Contro Roma (il cui titolo completo era Contro Roma e contro Benedetto Croce). Il testo era composto da tre parti: la prima contro la capitale - che riuniva il suo pensiero espresso nella rivista "Critica e azione" nel febbraio del 1908 e gli articoli scritti per la "Voce" tra il 1908 e il 1909; la seconda contro i "cristianucci" - una rielaborazione degli articoli apparsi su "Leonardo" e le considerazioni contenute nelle "Memorie d'Iddio" (1911) e nell'"Altra metà" (1912); l'ultima contro Benedetto Croce. Tra le grida e le proteste del pubblico, Papini espose fino alla fine il suo atto d'accusa contro "L'urbe di tutte le rettoriche", "brigantesca e saccheggiatrice", una città povera d'ingegno e capacità artistiche, nella quale la presenza della sede papale e delle accademie osteggiava ogni fermento originale e innovativo. Un documento d'importanza storica e sociale, un attacco alla casta dell'epoca, che i problemi e le polemiche dell'oggi rendono estremamente attuale.

Una recensione di Daniele Poto: Papini è un dinamitardo e le sue accuse non sparano a salve

 

Prima edizione: Edizioni di Lacerba, Firenze, 1913

Editore: Elliot

Collana: Maestri

Introduzione di Raffaele La Capria

41 pag., Brossura

ISBN: 978-8861928435

 

 

 

 

Giovanni Papini,  Soliloqui di Betlemme, EDB, Bologna, 2016 (ultima ristampa 2018)

In nove quadri sulla Natività pubblicati nel 1935 sulla "Lettura" del "Corriere della Sera", Papini immagina la notte di Natale attraverso i pensieri del locandiere, del padrone della stalla, del pastore «rimasto addietro», delle pecore lasciate sole, della levatrice, del topo nel muro, del bove, del passerotto sul tetto e dell’asino. Uno sguardo originale e insolito su un «presepio sconnesso» nella notte più sorprendente del mondo cristiano.

Sommario

Il locandiere.  Il padrone della stalla.  Il pastore rimasto addietro.  Le pecore lasciate sole.  La levatrice.  Il topo nel muro.  Il bove.  Il passerotto sul tetto.  L’asino.  Nota di lettura. Uno scrittore sulla via di Betlemme (Franco Ferrarotti)

 

Recensioni sul sito dell’editore

Un articolo di Gaetanina Sicari Ruffo su www.excursus.org, anno IX, n. 81, marzo 2017

Editore: EDB

Collana: Lampi d’autore

Nota di lettura di Franco Ferrarotti

56 pag., cm 10,2x16,5 Brossura con bandelle

ISBN: 9788810567326

 

Giovanni Papini – Domenico GiuliottiDizionario dell’Omo salvatico, Il Cerchio, Rimini, 2012

Tra le avanguardie letterarie del primo '900, l'area della Toscana brilla per la fecondità degli ingegni e l'elevatissimo livello letterario. Questo testo, negli intendimenti dei suoi Autori, doveva essere una Contro-Enciclopedia della cultura, del pensiero e della letteratura europea, ispirata ad un Cattolicesimo intransigente, strapaesano, lontano da tutte le ideologie della modernità, orgoglioso della propria identità e della propria tradizione. Questo colossale sforzo giunse solamente a editare il primo volume, questo che viene ristampato, limitato alle lettere A-B, e i motivi dell'interruzione del progetto sono ben spiegati nella Prefazione di Mario Bernardi Guardi; ma la provocatoria fecondità di questo Dizionario non ne viene sminuita, anzi. Un monumento della letteratura italiana del primo '900 finalmente ancora disponibile!

Alcuni esempi:

ABBASSO - Una delle tre parole (le altre due sono: Evviva e Morte) che formano tutto il vocabolario della folla.

ACCIUGHE - Senza testa e tutte pigiate simmetricamente in un bariglione. Perfetto simbolo dell'ideale socialista.

BIBLIOFILIA - Vizio utile nelle persone superiormente intelligenti, perché, dopo un certo tempo, conduce alla bibliofobia.

Indice del Volume:

- Prefazione di Mario Bernardi Guardi

- Dedica ai Mani onorati ed Onorandi

- Dodici avvisi dell'Omo Salvatico

- Dizionario dell'Omo Salvatico

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1923

Editore: Il Cerchio

Collana: Gli archi

Prefazione di Mario Bernardi Guardi

368 pag., cm 16,5x24, Brossura

ISBN: 9788884742926

Giovanni Papini, Un uomo finito, Leonardo da Vinci, Roma, 2011

Giovanni Papini (1881−1956) cominciò a scrivere Un uomo finito nel 1908, quando aveva ventisette anni e da poco si era conclusa l’esperienza del Leonardo, la sua battagliera rivista letteraria. Aveva già pubblicato Il crepuscolo dei filosofi e le raccolte di racconti fantastici Il tragico quotidiano (1906) e Il pilota cieco (1907) che gli avevano dato vasta notorietà. In una lettera di Papini all’amico pittore Ardengo Soffici si legge: «Ho cominciato ieri una specie di romanzo tratto dalla mia vita, e sento d’esser cosi pieno di cose e di ricordi poetici che verrà certo una bella cosa»Di questo progetto parla più volte anche all’amico filosofo Giuseppe Prezzolini, dicendogli in una lettera: «Ho già cominciato una specie di autobiografia ideale, tipo Wilhelm Meister, che esporrà i resultati migliori delle mie diverse esperienze». In un’altra occasione gli dice «Sarebbe la storia interna e tragica di un’anima che ha sognato grandi cose e che si ritira e rinunzia per il riconoscimento della propria debolezza e per l’ostilità e bassezza degli uomini. Sarà fatto di ricordi, di sfoghi, di lirica ecc. Non dirò che sia proprio autobiografico, ma certo ci sarà molto di me e della mia anima». La lettura di questo libro, pubblicato nel 1913,  serve a comprendere come lo scrittore toscano, dopo aver lucidamente criticato le varie proposte filosofiche che la cultura occidentale tra Ottocento e Novecento gli avevano prospettato, abbia potuto trovare nella rivelazione cristiana quella verità esistenziale assoluta che aveva sempre sinceramente cercato. (1906)

«In Un uomo finito la ricerca soteriologia conduce a una impasse. Una notevole distanza separa il narratore dal Dio cristiano. Gli accenni al Vangelo, alla fede e alla mistica cristiana sono per il momento incasellati in un armadio culturale. Otto anni più tardi, dopo l’esperienza traumatica della Prima Guerra mondiale, la Storia di Cristo (1921) rappresenterà il seguito logico, per nulla previsto, e tanto meno programmato, di Un uomo finito. Per sua esplicita ammissione, dopo la storia di un uomo che volle essere Dio, Papini scriverà la storia di un Dio che si è fatto uomo per amore verso gli uomini» (dall’Introduzione critica di François Livi).


Nell’edizione 2011 realizzata dalla Casa Editrice Leonardo da Vinci i lettori troveranno: il testo di Un uomo finito, pubblicato da Giovanni Papini nel 1913, con annotazioni di Anna Casini Paszkowski (ricavate soprattutto dalla corrispondenza con Giuseppe Prezzolini) e la pubblicazione di alcuni capitoli inediti del romanzo e un nuovo manoscritto recentemente ritrovato.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1913

Editore: Leonardo da Vinci

Collana: La filosofia nella letteratura

Introduzione di François Livi

368 pag.

ISBN: 978-88-88926-38-4

Giovanni Papini, Il libraio inverosimile, Edizioni Henry Beyle, Milano, 2010

Il racconto, la storia di un libraio che nella sua esistenza non vende un solo libro, è tratto da Figure Umane, Vallecchi, Firenze, 1940.

Il volume è stato stampato su carta Zerkall-Bütten, carattere Garamond Monotype corpo 12 presso la tipografia Campi. di Quinto De' Stampi, Rozzano in 575 copie.

Per questa edizione Sandro Martini ha inciso tre lastre (acquaforte-acquatinta,  acquaforte, vernice molle) tirate su torchio a mano da Giancarlo Sardella su carta Zerkall-Bütten e Hahnmuhle in due diversi formati (mm. 520 per 198 e mm. 390 per 190). La tiratura è costituita da 122 esemplari, più dieci prove d'autore fuori commercio, tutte le opere sono firmate e numerate dall'artista.

Titolo originale: Il libraio inverosimile in Figure umane, 1940

Editore: Henry Beyle

Collana: Piccola biblioteca oggetti letterari

24 pag., cm 13.5x19.5, Brossura

ISBN: 8890488700

 

 

Giovanni Papini, Sant’Agostino, Cantagalli, Siena, 2010

 

Riuscire a far leggere la vita di un santo, per di più filosofo quale Agostino, come un saggio biografico che avvince, non stanca e, al tempo stesso, comunicarne pensiero, spiritualità, riflessione teologica, è il miracolo che riesce a fare questo libro. Il segreto di Papini sta nel ''taglio'' dato all'argomento, cui si unisce la capacità narrativa, l'attualizzazione della materia che fa sentire nell'oggi l'opera del protagonista, la partecipazione appassionata alla sua vita di peccatore, di convertito e finalmente di pellegrino in viaggio verso l'Assoluto.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1931

Editore: Cantagalli

Collana: Classici cristiani. Nuova serie

Prefazione di Carlo Lapucci

256 pag., cm 12,5x21, Brossura

ISBN: 8882725367

 

Giovanni Papini, Polemiche religiose (1908-1914), Carabba, Lanciano, 2009

 

Una prefazione precede otto articoli già apparsi in giornali e riviste (tra parentesi è indicata la data posta in calce a ciascun articolo)

  1. La Religione sta da (1908)
  2. Il demonio mussulmano (1912)
  3. Ecce Deus (1912)
  4. L'anatomia degli Angeli (1912)
  5. I liberi cristiani (1910)
  6. Puzzo di cristianucci (1913)
  7. Esistono cattolici? (1913)
  8. Rispondo a Benedetto (1914)

"Il primo è consacrato a combattere coloro che fanno della religione un grado inferiore della filosofia. Gli altri tre che seguono, invece, sono informativi: uno sulla concezione che si fanno del demonio i mussulmani; l'altro sulle questioni relative all'esistenza di Cristo sollevate da un famoso libro dello Smith; il terzo sulle fantasie mistiche e metafisiche di Fechner intorno agli angeli. L'ultimo gruppo è il più omogeneo: esso rappresenta una serie di polemiche contro i tentativi di creare una riforma razionalista del cristianesimo; contro le mode letterarie del ritorno al cattolicismo; contro l'ipocrisia degli pseudo cattolici; contro la superficiale e confusa filosofia pontificia" (dalla Prefazione).

Non sembrerà, spero, atto buffo d’orgoglio pubblicare un volume mio in una collezione da me diretta. Dopo nove anni che scelgo le opere altrui mi son accorto di avere scritto anch’io qualcosa che può entrare senza difficoltà nella “Cultura dell’anima”. (G. Papini)

Prima edizione: Lanciano, Carabba, 1917

Editore: Carabba

Collana: Cultura dell'Anima

Riproduzione anastatica

140 pag., cm 12,5x21, Brossura

ISBN: 978-88-6344-052-2

 

Giovanni Papini, Opera Prima, Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2008

 

La presente edizione di Opera prima. Venti poesie in rima e venti ragioni in prosa riproduce esattamente l'editio princeps, apparsa a Firenze per i tipi della Libreria della Voce nel 1917, ristampata, senza modifiche, dallo stesso editore nel 1918, e quindi da Vallecchi nel 1921(...).

La prima edizione uscì in una tiratura di cinquecento copie numerate, più "una trentina senza numero, fuori commercio, per i critici" (...). Così Papini aveva scritto a Vallecchi, dopo aver ricevuto le prime copie della raccolta: "Il volume si presenta benissimo. La copertina non è proprio come l'immaginavo ma l'interno è magnifico di ricca semplicità e, per quel che ho potuto vedere, non ci sono errori di stampa" (...).

dalla Nota sul Testo

In appendice sono riportati alcuni giudizi su Opera Prima contenuti in lettere dirette a Papini o altri. Possiamo così leggere le impressioni “a caldo” di Serra, Apollinaire, Moretti, Novaro, Soffici, Ungaretti, Baldini, Carrà e Carnevali all’indomani della prima pubblicazione.

Poesia nuova, poesia sua, poesia dolorosa e profonda (Marino Moretti)

Prima edizione: Firenze, Libreria della Voce, 1917

Editore: San Marco dei Giustiniani

Collana: La Biblioteca Ritrovata

a cura di Raoul Bruni

104 pag., cm 15x21 Brossura con sovraccoperta

ISBN: 978-8874942176

 

Giovanni Papini, 24 Cervelli, Edizioni dell'Altana, Roma, 2007

Si può dire che questi 24 cervelli, del 1912, siano la prova generale per le Stroncature del 1916. 24 personaggi, anzi, 24 menti, pensieri, aspirazioni, successi e fallimenti esaminati da un cervello, quello di Papini, che riesce a sovrastare tutti. Riesce a penetrare, a giudicare, a comprendere, a interpretare con una lucidità impressionante, una "modernità" d'intuizione Dante, Leonardo, Dostoievskji, Buddha, Nietzsche, Vico, Whitman, i filosofi... e altri meno noti, iniziando dal meno noto di tutti: appunto dall'Ignoto a cui dedica l'apertura di questa galleria di individui del passato e del presente dell'autore. Nomi che hanno fatto la storia dell'arte, della letteratura, della speculazione e altri nomi ora dimenticati. Ma tutti vivisezionati con quell'acuta dissacrante genialità che fa di questi "ritratti" (a volte benevoli, spesso sarcastici) profili vivi, appassionanti. Con un acume addirittura terrificante Papini ribalta convinzioni, aggiunge novità. Chi credeva di sapere dovrà confrontarsi con lui.

Ecco in ordine di apparizione i 24 cervelli: IGNOTO, BUDDHA, DANTE, LEONARDO, ALBERTI, LINATI, LOCKE, BERKELEY, SPENCER, SCHILLER, HEGEL, NIETZSCHE, EUCKEN, MICHELSTAEDTER, VICO, ARDIGÒ, FERRI, VAILATI, FARINELLI, REGALIA, BERGSON, WHITMAN, TOLSTOI, DOSTOJEVSKI.

 

La presente edizione riproduce fedelmente la quarta edizione pubblicata nel 1918 dallo Studio Editoriale Lombardo.

Prima edizione: Ancona, Puccini, 1911

Editore: Edizioni dell’Altana

Collana: La veranda

Postfazione di Giulio Cattaneo

344 pag., cm 15x21 Brossura

ISBN: 9788886772402

 

Giovanni Papini, Le felicità dell'infelice. Le ultime "schegge", Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2006

Opera postuma, anche se ordinata in gran parte da Papini stesso poco prima della morte; raccoglie le schegge pubblicate sul Corriere della Sera nel biennio 1955-56 e termina con l’ultima, Fuoco e neve, rimasta incompiuta.

Prima edizione: Vallecchi, Firenze, 1956

Editore: Edizioni di Storia e Letteratura

Collana: Letture di Pensiero e d'Arte

Presentazione di Andrea Aveto

X-330 pag., cm 14x21 Brossura

ISBN: 9788884983206

 

Giovanni Papini, Il non finito. Diario 1900 e scritti inediti giovanili, Le Lettere, Firenze, 2005

Il diario tenuto da Papini tra i diciotto e i ventun’anni: pagine che documentano gli studi, le letture e i progetti dell’intellettuale che di lì a poco avrebbe fondato la rivista "Leonardo", vivace e combattiva promotrice dello svecchiamento della cultura italiana. Ne esce il ritratto di un giovane studioso appassionato che descrive le proprie giornate scandite dalla compagnia degli amici Prezzolini, Morselli, Levi, da visite per chiese e musei fiorentini, da lezioni universitarie più o meno apprezzate.

Dal diario risaltano inoltre alcune fasi decisamente importanti del pensiero papiniano: la concezione individualistica dell’arte e della vita, la situazione politica e l’anarchismo, il tentativo di strutturare il pensiero filosofico, il rapporto con la fede, i pensieri sulle donne.

Ad arricchire un diario dalla scrittura agile e puntuale (già pubblicato da Vallecchi nel 1981, edizione ormai introvabile) saggi, appunti e aforismi totalmente inediti scritti da Papini negli anni giovanili: filosofia, letteratura, arte, sociologia sono i campi in cui lo scrittore dimostra la qualità della sua erudizione.

Anna Casini Paszkowski, curatrice delle note nonché traduttrice delle pagine in francese del diario, ha puntualizzato la descrizione dei manoscritti e scelto i testi giovanili che fanno da ottimo contrappunto alle riflessioni diaristiche.

 

Editore: Le Lettere

Collana: Bibliotheca

a cura di Anna Casini Paszkowski

Introduzioni di Giorgio Luti e Paolo Casini

380 pag., cm 17x24 Brossura

ISBN: 9788871668680

 

Giovanni Papini, Discorso di Roma. Contro Roma e contro Benedetto Croce, a cura di Ermanno Paccagnini, Biblioteca di via Senato, Milano, 2004

Roma, 21 febbraio 1913. Teatro Costanzi. Nel corso di una delle consuete rumorose serate futuriste Giovanni Papini legge un suo provocatorio Discorso contro Roma e contro Benedetto Croce. La recita è continuamente interrotta da urla, proteste, insulti, ma l'oratore prosegue imperterrito sino alla fine. Pubblicato sia su volantino delle edizioni futuriste, sia sulla rivista "Lacerba", il discorso è qui riproposto all'interno del contesto in cui è stato pronunciato. Il volume ripropone infatti anche i testi poetici (Buzzi, Palazzeschi, Folgore e altri) letti da Marinetti, oltre ad alcune testimonianze che ridonano il clima incandescente di quelle riunioni che per diversi mesi hanno incendiato le piazze e i teatri di molte città italiane.

Prima edizione: Edizioni di Lacerba, Firenze, 1913

Editore: Biblioteca di via Senato

Collana: Biblioteca dell’Anima

a cura di Ermanno Paccagnini

202 pag., cm 14x20 Brossura

ISBN: 8887945632

 

Leonardo. Rivista d'idee, Vallecchi, Firenze, 2003

I cinque volumi che compongono quest'opera sono stati pubblicati in occasione della celebrazione del centenario della casa editrice Vallecchi. Si tratta della riproduzione anastatica della rivista "Leonardo" uscita dal 1903 al 1907 a Firenze e diretta da Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, alla quale collaborarono i principali esponenti del mondo letterario, filosofico e scientifico europei. L'opera, racchiusa in un'elegante cofanetto, comprende: Tre volumi della rivista: I Serie (4 gennaio 1903 - 10 maggio 1903); II Serie (10 novembre 1903 - Dicembre 1905); III Serie (aprile 1906 - agosto 1907); Un volume introduttivo allegato alla rivista: "La nascita della modernità. Leonardo 1903-1907", in cui sono contenuti l'Introduzione storica di Giorgio Luti, il "Discorso ai giovani del gruppo vinciano" di Giovanni Papini e la presentazione della mostra "Leonardo 1903: la nascita della modernità" allestita a Firenze tra l'8 gennaio e il 30 marzo del 2003 sulla rivista e sulla cultura di quegli anni; Nove tavole che riportano le incisioni di alcuni numeri della rivista (De Carolis, Costetti, Spadini, Soffici, Doudelet, Martini).

Editore: Vallecchi

Con un saggio di Giorgio Luti

ISBN: 9788884270795

 

Lacerba 1913-1915, Vallecchi, Firenze, 2001

L'intera collezione della celebre rivista fondata da Giovanni Papini e Ardengo Soffici e stampata dall'editore tipografo Attilio Vallecchi, oggi introvabile nelle librerie antiquarie, è ora nuovamente disponibile in un'elegante e accurata riproduzione anastatica. L'edizione si compone di due volumi, il primo che raccoglie le uscite del 1913, il secondo quelle dal 1914 al 1915, insieme ad un fascicolo che contiene un ampio saggio critico del prof. Giorgio Luti, in versione italiana e inglese, con gli indici della rivista, ospitati all'interno di un originale cofanetto a due ante in microonda.

Editore: Vallecchi

A cura di Giorgio Luti

ISBN: 9788884270948

 

Giovanni Papini, Il sacco dell'orco, Scheiwiller, Milano, 2000

Fuori d'Italia libri come questi hanno molta fortuna: basterebbe citare i Tischreden di Lutero, i Table Talks di Coleridge, le Notes sur la Vie di Alphonse Daudet, le Fusées di Baudelaire, il Notes-Book di Samuel Butler e tanti altri. Da noi non c'è ancora l'abitudine di miscellanee siffatte e per conseguenza neanche il gusto. Noi chiediamo a ogni architetto il Colosseo e ad ogni pittore la Cappella Sistina. Ma anche una collezione di schegge lucenti o di piccoli disegni può avere la sua grazia e il suo pregio. Non dico, intendiamoci, che questo mio libretto possa esser considerato aureo od argenteo – mi basta che non sia plumbeo – e tanto meno che aggiunga qualcosa al nome che, bene o male, mi son fatto con altre opere mie. Credo, però, che i lettori intelligenti troveranno qui alcuni pretesti di riflessioni personali, alcuni spunti di varia cultura non superflui neppure per i più colti e qualche notazione morale od umoresca che può giovare alla conoscenza dell'uomo. Avverto che questi pezzetti appartengono a epoche diverse della mia vita; molti risalgono alla prima gioventù; altri, forse i più, son recentissimi. Nessuno si stupirà, dunque, di trovare di tanto in tanto diversità di tono e magari qualche contraddizione.

dalla Confessione preliminare di Giovanni Papini, 1933

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1933

Editore: Scheiwiller

Collana: Prosa

a cura di Gavino Manca

210 pag., cm 12x17 Brossura

ISBN: 9788876442650

 

Giovanni Papini – Domenico GiuliottiUmilissime Scuse, Marietti, Bologna, 2000

A seguito dello scalpore e dell'irritazione suscitata sia negli ambienti laici che in quelli cattolici del primo volume del loro Dizionario dell'Omo Salvatico (1923), Domenico Giuliotti e Giovanni Papini colsero l'occasione per scrivere un pamphlet ancor più vigoroso in cui ribadire la fermezza assoluta della loro posizione nella difesa dei puri valori religiosi, ma soprattutto la necessità di un cristianesimo praticato con forza e non in sordina. Per questo chiedevano ironicamente "Umilissime scuse" per la loro apologia che, in realtà, rincarava la dose. Anche a una lettura a distanza di tempo, il testo dei due "salvatici" si impone per la sua intransigenza fideistica, e rivela una sua sorprendente attualità.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1923

Editore: Marietti

Collana: I Rombi

Introduzione di Carlo Bo

Nota introduttiva di Sergio Pautasso

80 pag., cm 12x17 Brossura

ISBN: 9788821163074

 

Giovanni Papini, Gli imbecilli, Stampa alternativa, Viterbo, 2000

Con la solita verve lo scrittore fiorentino, in alcune pagine della sua sterminata produzione, delinea l'identikit dell'imbecille, più che mai attuale. E soprattutto ne motiva e conclama la necessità. Guai se non ci fossero gli imbecilli!

Polemista aggressivo, insofferente agli studi convenzionali, derisorio, pungente, corbellatore, Giovanni Papini indaga la categoria dell'imbecille tracciando un identikit nel quale naturalmente gli imbecilli non si riconosceranno.

"Tra gli imbecilli, più che nel resto degli uomini, si incontrano i felici e i potenti... Voler cozzare con loro è da matti perché sono i più... imperterriti e caparbi come la stirpe somarina"

Prima edizione: articoli tratti da La Voce, 1913

Il Messaggero 1949, da Il Libro Nero 1951

Editore: Stampa Alternativa

Collana: Millelire

A cura di Antonio Castronuovo

32 pag., cm 10x14 Brossura

ISBN: 9788872265673

 

Giovanni Papini, I testimoni della Passione, Marietti, Bologna, 1997

"Ho fatto opera di artista, di poesia, non di storico o di teologo": ecco le parole usate da Papini per descrivere il modo in cui, ispirandosi liberamente alla lettura dei Vangeli, ha concepito queste "leggende" incentrate sulle figure dei testimoni, reali o immaginari, della Passione di Cristo. I sette racconti ripercorrono così il tradimento di Giuda, la vicenda di Barabba, l'episodio dell'orecchio mozzato di Malco, e tratteggiano le figure di Simone di Cirene, che portò la croce di Cristo sul Golgota, di Caifa, di Pilato, e infine di due personaggi creati dalla fantasia di Papini: il papa Celestino VI e il rabbino Sabbatai ben Shalom.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1937

Editore: Marietti

Collana: I Rombi

Introduzione di Carlo Bo

172 pag., cm 12x17 Brossura

ISBN: 9788821162923

 

Giovanni Papini - Pietro Pancrazi, Poeti d'oggi (1900-1920), Crocetti, Milano, 1996

Antologia compilata da Giovanni Papini e Pietro Pancrazi. Con notizie biografiche e bibliografiche. A cura di A. Romanello. Premessa di Franco Buffoni, introduzione di A. Romanello.

Viene qui fedelmente riprodotta la prima edizione dei Poeti d’oggi, pubblicata presso l’editore Vallecchi di Firenze nel 1920. Poeti presenti nell’antologia: Agnoletti, Bacchelli, Baldini, Bernasconi, Boine, Buzzi, Campana, Cardarelli, Cecchi, Cicognani, Civinini, Da Verona, Deledda, Folgore, Govoni, Gozzano, Guglielminetti, Jahier, Linati, Lipparini, Lucini, Marinetti, Moscardelli, Negri, Onofri, Palazzeschi, Panzini, Paolieri, Papini, Pea, Puccini, Rèbora, Rosso di San Secondo, Saba, Sbarbaro, Serra, Slataper, Soffici, Thovez, Tozzi, Ungaretti, Vivanti.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1920

Editore: Crocetti

Collana: Saggi

A cura di Alessandro  Romanello

386 pag., cm 23 Brossura

ISBN: 9788787002318

 

Giovanni Papini, Chiudiamo le scuole!, Luni, Milano, 1996

In questo provocante libro sono raccolti cinque scritti di Giovanni Papini apparsi fra il 1909 e il 1914. L'opportunità di riproporre oggi le geniali intuizioni e le incredibili invettive di Papini nei confronti delle istituzioni e della così detta "Scuola ufficiale" ci pare degno di attenzione perchè le situazioni presentate dall'autore ottant'anni fa sono rimaste pressoché identiche (L'Editore).

Contiene:

I. Il Ministero libero (1911)

II. La scuola elementare (1909)

III. Università e Biblioteche (1911)

IV. La Rivoluzione universitaria (1913)

V. Chiudiamo le scuole! (1914)

 

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1919

Editore: Luni

Collana: Attraverso lo Specchio

65 pag., cm 14x21 Brossura

ISBN: 8879840339

 

Giovanni Papini, Gog, Giunti, Firenze, 1995

Freud, Lenin, G. B. Shaw, Einstein, tanti altri campioni della modernità: questi i personaggi con i quali di capitolo in capitolo si intrattiene il protagonista di questo libro di Papini, un magnate americano che spende i propri soldi in una avventura squisitamente conoscitiva.

Discutibile, discutibilissimo, "Gog" appartiene all'inizio degli anni Trenta: rappresenta, con una inconsueta vivacità di ingegno, il confronto di un italiano con i miti della modernità, con quanto di inusitato sul terreno dell'arte, della morale, della scienza e della filosofia, il nuovo secolo andava producendo. Rileggerlo non è operazione vana: se i tempi sono cambiati, se l'Italia, da allora, è anche profondamente cambiata nel tessuto sociale e intellettuale, il confronto con il nuovo, con il diverso resta per essa, per il suo laboratorio sempre in funzione, un destino obbligato sia pure contraddittorio.
Lo spirito del moderno, per la mentalità italiana, resta ragione di un conflitto sempre desto; oppure ragione di una lusinga cui accedere a occhi chiusi.

Il libro di Papini, paradossale giornale di viaggio, ricco di sortite che possono anche non essere accettate alla lettera, rimane una testimonianza tra le più singolari, e per più di un verso attuali, della nostra recente storia intellettuale; riesce ancora, con gli strumenti di uno stile spadaccino, a tener desta la mente su quanto il panorama del mondo squaderna.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1931

Editore: Giunti

Collana: 900 italiano

Prefazione di Enzo Siciliano

304 pag., cm 13x21 Brossura

ISBN: 9788809205413

 

Giovanni Papini, Passato remoto 1885-1914, Ponte alle Grazie, Firenze, 1994

Questa nuova edizione di Passato Remoto ripresenta il testo originale del 1948, con l'aggiunta di cinque capitoli che erano parte del manoscritto originario. Viene inoltre qui pubblicato, 'Giovini e Vecchi nell'Arte', testo fino ad oggi inedito di una conferenza tenuta da Giovanni Papini a Palazzo Corsini nel 1903. Infine le annotazioni in appendice al volume, curate da Anna Casini Paskowski, aggiungono notizie e chiariscono i riferimenti ai personaggi rievocati nel libro. Passato Remoto è una ricca collezione dei ricordi personali del periodo giovanile di uno dei più grandi scrittori italiani del nostro secolo, che, attraverso la descrizione di figure e avvenimenti conosciuti o vissuti dall'Autore, traccia un suggestivo e singolare scorcio dei costumi, dei gusti, dei pensieri che hanno caratterizzato gli anni a cavallo fra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento in Europa. Cambia rispetto al capolavoro giovanile, Un Uomo Finito, la scrittura, che diviene matura e pacata, ma si tratta ancora una volta di un testo illuminante sulla storia spirituale e culturale di una generazione che ha segnato la vita intellettuale italiana ed europea del Novecento.

Prima edizione: Firenze, L’Arco, 1948

Editore: Ponte alle Grazie

Collana: Scrittori italiani

Prefazione di Giorgio Luti

Appendice  e note a cura di Anna Casini Paszkowski

260 pag., cm 14x20 Brossura

ISBN: 9788879282512

 

Giovanni Papini, Un uomo finito, Ponte alle Grazie, Firenze, 1994

Questa nuova edizione di Un uomo finito ripresenta il testo originale del 1913. A distanza di ottant'anni si pubblicano in appendice cinque capitoli inediti attinenti alla prima stesura, ritrovati tra i manoscritti. Una scelta di lettere degli anni 1908-1912, documenta gli intenti e gli stati d'animo di Papini nel periodo della composizione dell'opera.

Le annotazioni ai capitoli chiariscono i riferimenti a eventi e a momenti della vita dell'autore e le allusioni ai personaggi dell'ambiente fiorentino, dei primi anni del secolo che il racconto autobiografico trasfigura nel monologo interiore della memoria.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1913

Editore: Ponte alle Grazie

Collana: Scrittori italiani

Introduzione di Giorgio Luti

Con un’appendice a cura di Anna Casini Paszkowski

248 pag., cm 15x22 Brossura

ISBN: 9788879282390

 

Giovanni Papini, Le disgrazie del libro in Italia, Stampa alternativa, Viterbo, 1993

Questo pamphlet, stampato da Vallecchi nel 1953, è la dimostrazione della acutezza visiva e della vitalità papiniana. Ricco di stimolanti riflessioni, il testo rimane di forte attualità rispetto alla cronica penuria di lettori e di vendite tipica del Bel Paese. Secondo i dati Istat del 2018, in Italia solo il 41,0% della popolazione legge, ovvero solo 23 milioni e mezzo di italiani (di cui il 46% donne), leggono almeno un libro l’anno per passione e non per lavoro.

Quadro in cui è vieppiù importante riprendere il monito, tanto umile quanto salvifico, proposto qui da Giovanni Papini: “Il libro, come tutti i beni spirituali, non si consuma o si perde quando viene comunicato ad altri. Potete farlo leggere e godere alla vostra donna, ai vostri figli, ai vostri amici, e vi rimarra sempre – sia pure un po’ stazzonato – quello stesso volume, che potrete rileggere e godere quando vi piacerà.”

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1953

Editore: Stampa Alternativa

Collana: Millelire

Prefazione di Roberto Palazzi

31 pag., cm 10x14 Brossura

 

Giovanni Papini, Strane Storie, Sellerio, Palermo, 1992


"I racconti di questo volume furono scritti nei primi anni del secolo. Mostrano perciò molti segni della gioventù e soprattutto la mania della novità fino alla stravaganza, del paradosso fino all'assurdo, del rovesciamento fino al delirio. V'è anche molta candidezza accanto alla frenesia cerebralista; v'è pure, qua e là, una spregiudicatezza d'ingegno moralista che si libera talvolta nel comico e nella satira. E v'è infine, se non sbaglio, un po' di poesia", scriveva Papini di questi suoi racconti, a cinquant'anni dalla prima loro apparizione, con la severità affettuosa di chi guarda ai propri eccessi giovanili. nel 1906, alla prima edizione, li aveva definiti con maggiore slancio, "favole oscure", "colloqui inquietanti", scaturiti da un genere di "fantastico interno" in quanto contrapposto a un "fantastico esterno". e queste prime qualifiche vi si adattano ancora, se non meglio. Papini ritorna su alcuni dei miti eterni del fantastico occidentale - dal Faust, all'Amleto, al don Juan Tenorio, all'Ebreo Errante, più altri senza nome -, ne cerca il personaggio piuttosto che la parabola emblematica della vicenda, trasforma questa esteriorità in evento comune e rende invece straordinario il travaglio interno dell'uomo che riflette su ciò che di lui poi è diventato mito. Una pratica, questa di rivoltare l'interno in esterno, ripetuta di frequente nel corso del secolo, ma che Papini provava, agli inizi del secolo, come esperimento.

Prima edizione: Firenze, Vallecchi, 1954

Editore: Sellerio

Collana: Il Castello

172 pag., cm 14x21 Brossura

ISBN: 9788838908705

 

Giovanni Papini, Chiudiamo le scuole, Stampa alternativa, Viterbo, 1992

Un Giovanni Papini del 1914, estremo, particolarmente caustico e provocatore.Un testo, più che mai attuale, che esprime con decenni di anticipo un malessere oggi dilagante.Una soluzione estrema ad un problema reso cronicamente insolubile. Una proposta radicale che tutt'oggi potrebbe far discutere se qualcuno avesse il coraggio di esprimere un simile dissenso.

Prima edizione: Lacerba, 1 giugno 1914

Editore: Stampa Alternativa

Collana: Millelire

14 pag., cm 10x14 Brossura

ISBN: 9788872260586

 

Giovanni Papini, Opere, Mondadori, Milano, 1977

Narratore, poeta, saggista, scrittore eclettico e fecondo, Papini è stato un intellettuale vivace, un animatore del dibattito culturale non solo italiano sin dagli anni Dieci. Per questo volume antologico Baldacci ha scelto e curato i testi del 'primo' Papini, quelli legati alla fervida stagione delle avanguardie storiche e del Futurismo.

Indice:
- Introduzione (di Luigi Baldacci)
- Cronologia (a cura di Giuseppe Nicoletti)
- Sul Pragmatismo
- Un uomo finito
- L'esperienza futurista
- da "Il crepuscolo dei filosofi": Comte - Spencer
- da "Ventiquattro cervelli": Ardigò
- da "Stroncature": Croce - D'Annunzio - Mazzoni - Serra - Calderoni - Soffici - Palazzeschi - Cervantes
- da "Ritratti italiani": Ungaretti - Savinio
- da "Eresie letterarie": Per Dante contro il dantismo - Le due tradizioni letterarie italiane - Troppa critica!
- Nota ai testi e Bibliografia (a cura di Giuseppe Nicoletti)

Editore: Mondadori

Collana: Meridiani

Introduzione di Luigi Baldacci

860 pag., cm 10,2x16,8 Cartonato con sovraccoperta

ISBN: 9788804128465

 


 

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