Concerto fantastico

Concerto fantastico. 110 Racconti Capricci Divertimenti Ritratti, Vallecchi, Firenze, 1954

Raccoglie  Il Tragico Quotidiano, Il Pilota Cieco (II ed.), Parole e Sangue, Buffonate, Figure umane, Le Pazzie del Poeta e aggiunge tredici capitoli dell'opera incompiuta La sesta parte del mondo.

 

 

Riproduciamo la scheda bibliografica preparata dalla casa editrice Vallecchi al momento della pubblicazione del libro.

 

CONCERTO FANTASTICO

di GIOVANNI PAPINI

Finito di stampare il 25 ottobre 1954

pagine 604 - formato 21,5 x 14,5 - peso gr. 720 - prezzo L. 3500

Collezione Arcilibro, n. 2

 

 

Secondo il programma della Collezione Arcilibro, questo secondo volume raccoglie, nella sua integrità, un aspetto della complessa e vastissima opera di Giovanni Papini: l'aspetto che potrebbe definirsi narrativo. Sono, in totale, 110 racconti, capricci, divertimenti, ritratti; già facenti parte dei seguenti volumi, da tempo non ristampati e rintracciabili solo all'antiquariato: Il tragico quotidiano (1906), Il pilota cieco (1907), Parole e sangue (1912), Buffonate (1914); nonché Figure umane (1940) e Le pazzie del poeta (1950). Chiude l'Arcilibro una raccolta non mai pubblicata a sé, perché incompiuta, e qui presente soltanto con un certo numero di capitoli: La sesta parte del mondo.

Come si vede, il materiale contenuto nell'Arcilibro abbraccia oltre cinquant'anni, un mezzo secolo: i più antichi racconti, quelli del Tragico quotidiano, risalgono al 1903 mentre gli ultimi sono di questo stesso 1954.

Nel Preavviso per i lettori d'oggi, premesso all'Arcilibro, Papini avverte che «se fossero misurati col rigoroso metro delle regole dei generi letterari, questi scritti non rientrerebbero tutti nella cosiddetta narrativa. Vi sono, ad esempio, favole filosofiche, allegorie morali, embrioni di poemi in prosa, capricci umoreschi o metafisici, ritratti satirici, moralità con immaginario contorno e paradossale cornice, ricordi personali e infine anche racconti veri e propri o addirittura novelle, ora quasi fantastiche ora quasi realistiche». E aggiunge: «Nella prima gioventù mi piaceva di manifestare certi miei pensamenti strani e certi singolari stati d'animo per mezzo di leggende moderne popolate di fantasmi parlanti. Nell'età matura, invece, prevalgono i ritratti e le memorie, benché l'elemento favoloso, dovuto a una fantasia sempre in moto, abbia continuato a ispirare molte mie descrizioni e narrazioni».

I lettori appassionati di Papini - e ognuno sa quanto sian numerosi - avranno in questo Arcilibro, cui altri dello stesso Autore potranno seguire, un dono gradito e pienamente rispondente al gusto del tempo che cerca i grossi tomi di più opere insieme.

 

Giovanni Papini

 

 


 

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