Giorni
di Festa
Giorni di Festa, Vallecchi, Firenze, 1918
Non l’ho
chiamato a caso, questo libro Giorni di
Festa. Perché la poesia anche se costa lavoro duro, è sempre una festa
per chi sa patirla. Un’immagine può dar colore di felicità a una settimana
intera e basta la scoperta del peso d’una parola per star bene una giornata. Per
molti anni ho riposto in altro la mia contentezza. Ma poi mi sono avvisto che
la poesia – seppure è proprio lei e non fantasima
incoronata da menade – da un pezzo mi chiamava per farmi suo e da quel tempo
non l’ho più scansata come facevo quando mi
ravvoltolavo tutto nei saturnali metafisici. Quel
poco o tanto che m’è riuscito di racimolare l’ho
raccolto con amore: questo libro, insieme a Opera
Prima e alle Cento Pagine di Poesia, è la vendemmia di questi anni dicati ad Ares e Tubalcain (dai Convenevoli).
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