Maschilità
Maschilità, Libreria della Voce, Firenze, 1915, poi Vallecchi, Firenze, 1932 (Vol. XIV delle Opere)
Entratura
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«Chi mi farà la cortesia di leggere questo libro fin
all’indice capirà senza sudare la ragione del titolo. In questi capitoli su
temi diversi scritti in tempi diversi ritroverà, unica unità unificatrice, il
dualismo M > <W dell’Austriaco.
Il contrapposto iroso tra Maschio e Femmina, tra
maschilità e femminilità, tra letteratura-vita virile e letteratura-vita
femminile – tra pietra e miele, tra genio e ingegno, tra campagna e città, tra
Dante e Petrarca.
Non è precisamente il fondo del mio spirito ma un momento – ed importante,
espresso con tanta energia.
Ogni possibile duello delle cose va tirato fino in fondo, all’ultimo sangue, e
senza conciliazione. Cambiando spesso i duellanti – e allora c’è speranza di
veder sangue di molti colori e raccapezzarsi.
Vedranno, intanto, quei miei morditori i quali tanto
volentieri riconsolano l’arida bocca colle cicche
della moralità ch’essi hanno avuto un precursore proprio in me – rigido
quaresimalista di serietà, castità, purità e sobrietà. C’è, in queste pagine,
un tal disprezzo del denaro e del successo ch’io medesimo, rileggendomi in
bozze, me ne vergogno.
Potrebbero essere, queste pagine di fede letteraria, per i giovani che
cominciano a esistere e hanno bisogno d’aceto su per le salite, quasi una
riserva di eccitanti e di corroboranti.
Perché sulla medesima pagina si può fremere e ridere – prova eguale della
fecondità di una testa sincera.
Discorsi maschi ad uso di maschi: l’unica forma di amor socratico concessa,
spero, anche dai costumi dell’Epoca di Vittorio».
19 aprile 1915 PAPINI
(dall’Entratura)